#3 – RISPONDERE AI BISOGNI CONDIVISI, RIDURRE LE DIFFICOLTA’ E PORRE LE BASI PER UN PRIMO PIANO D’AZIONE

#3 – RISPONDERE AI BISOGNI CONDIVISI,  RIDURRE LE DIFFICOLTA’ E PORRE LE BASI PER UN PRIMO PIANO D’AZIONE

Dopo i due incontri del 28 e 29 giugno, la comunità di associazioni che ruotano attorno a Piazza dei Colori si incontrano nuovamente, lunedì 11 luglio, per il terzo workshop.

Grazie alla facilitazione di Paola Santoro di LabGov, durante i primi due incontri i partecipanti erano riusciti a sintetizzare in una Mappa delle potenzialità della Piazza: il valore che essa può generare attraverso beni, servizi, spazi e strumenti che la comunità può mettere a disposizione di tutti, i bisogni della comunità, e infine le difficoltà e gli ostacoli che impediscono il soddisfacimento di questi bisogni. L’intenzione era quella di partire dalla mappa per aprire questo terzo incontro, ma subito è emersa la necessità di un confronto collettivo: si parte quindi dalla presentazione dei nuovi arrivati.

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Illustrare agli altri le proprie attività è anche un’occasione per esplicitare collaborazioni e progetti già in corso d’opera, e per verificare i punti di contatto già esistenti tra le varie realtà: emerge subito il fatto che sulla Piazza ci siano esperienze di collaborazione tra realtà diverse, ma affiora anche il desiderio di ampliarle e strutturarle meglio.

I partecipanti raccontano che 25 anni fa nella zona c’erano tantissimi negozi, di cui molti sentono la mancanza (soprattutto di quelli di abbigliamento!), ma che abbiano dovuto chiudere probabilmente in seguito all’apertura di vari centri commerciali. Affrontando l’argomento ci si è posti un primo interrogativo: è possibile trovare un modo per far tornare i negozi sulla Piazza? La risposta non è facile, ma si conviene sul fatto che ridare progettualità alla Piazza può essere un inizio.

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Durante il giro di di presentazioni per coloro che stavano partecipando per la prima volta, è stato condiviso da tutti l’alto livello di innovatività che caratterizza le attività presenti in Piazza: dall’unico FabLab presente in città al riuso creativo di oggetti desueti, a servizi educativi che propongono la conoscenza e l’interazione con persone in stato di disagio (vedi il centro estivo nel dormitorio Pallavicini) o che offrono, a seconda degli stimoli dei ragazzi, attività differenziate, come lo studio di registrazione o un laboratorio di falegnameria. Da qui è emersa anche la necessità di trovare un progetto comune di valorizzazione della Piazza, che era poi l’obiettivo di questo terzo incontro.

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Questo progetto potrebbe iniziare a risolvere alcune problematiche legate alla difficoltà di comunicazione verso l’esterno. Annabella ha fatto l’esempio dell’opportunità che il bando Culturability (a cui sta partecipando l’associazione Angolo B) può offrire anche a livello internazionale. È importante quindi, per un’efficace comunicazione, la costruzione di un’identità unica e condivisa della Piazza. Un primo passo può essere creare un Gruppo Facebook tra i presenti e di unificare le 4 Pagine Facebook di Piazza dei Colori che già esistono. La comunicazione sull’innovazione sociale in atto viene vista da tutti anche come una possibile chiave per attrarre investimenti sulla Piazza. A tal proposito viene ribadito che lo spirito del workshop va nella direzione di facilitare l’aggregazione tra le realtà per assicurare una sostenibilità economica e rendere la Piazza un punto d’attrazione per l’esterno. L’innovazione sociale consiste infatti nel creare idee imprenditoriali anche profit che possano rispondere a bisogni sociali.

Un ampio approfondimento viene dedicato alla riflessione sui vantaggi dell’aggregazione per ciascuna attività. Inizialmente non tutti concordano in ragione della diversità degli obiettivi perseguiti, ma viene poi messo in evidenza che ci sono visioni comuni sulle quali lavorare per creare una struttura di governance che possa andare a beneficio di tutti.

Paola illustra le risorse a disposizione mappate nello scorso incontro in termini di beni, servizi, spazi e competenze: il valore complessivo della piazza.

Una volta esplicitato questo obiettivo, si entra nel vivo del workshop, nella fase operativa.

Step 1 – Rivediamo insieme la mappa

I partecipanti ripercorrono insieme quanto emerso nei precedenti workshop, e in particolare il modello condiviso LEGO costruito durante il primo incontro. Gli aspetti più importanti del modello, che vengono nuovamente condivisi, sono il faro della trasparenza che consente di illuminare i dettagli, anche quelli apparentemente più insignificanti, l’esigenza di avere più serrande aperte, il ponte del cambiamento attraversabile da più direzioni che delimita un prima e un dopo, gli elementi della Piazza: natura, animali, persone, e un vuoto da riempire insieme. Un fiore delicato posizionato nel mezzo rappresenta la fragilità degli equilibriche vanno maneggiati con cura.

Step 2 – Negoziazione delle priorità
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Paola invita i partecipanti ad iniziare a ragionare in termini di Piazza, dove necessariamente confluiranno le esigenze dei singoli. Dopo aver identificato molti bisogni e difficoltà, l’unico modo per avviare un piano d’azione è la negoziazione. La comunità inizia quindi una fase in cui viene negoziata la priorità dei bisogni e delle difficoltà secondo dei criteri specifici: l’urgenza per i bisogni e il maggior impatto per le difficoltà.

I partecipanti tentano di rispondere alle seguenti domande: quali sono le difficoltà che hanno un maggiore impatto, maggiormente bloccano l’operatività sulla Piazza? Quali sono le prime che devono essere risolte? Quali sono invece i bisogni che hanno una maggiore priorità in termini di urgenza, quelli che hanno maggiore necessità di essere appagati per il funzionamento di tutta la Piazza?

Nel posizionare i vari elementi nella scala di DIFFICOLTA’, un particolare rilievo viene dato alla complessità del contesto socio/culturale, alla fragilità degli equilibri interni, ai fraintendimenti che limitano le iniziative e all’ immagine di degrado della Piazza proiettata all’esterno.

Per quanto riguarda invece la scala dei BISOGNI, vengono sottolineati soprattutto la necessità di rispetto e ascolto reciproco, il desiderio di dare maggiore vitalità alla Piazza con la partecipazione di numero più elevato di persone, animali e natura, il prendersi cura degli spazi comuni, la necessità di mezzi finanziari(ricerca bandi, risorse), il coordinamento creativo e dei servizi alla persona, e il desiderio di essere riconosciuti e di avere un potere contrattuale nei confronti dell’amministrazione.

 

 

 

Step 3 – Matrice delle azioni possibili e dei riduttori di difficoltà

Attraverso una matrice in cui vengono incrociati tutti i contenuti emersi (difficoltà e bisogni), la comunità ha cercato di individuare i possibili RIDUTTORI DI DIFFICOLTÀ (COME FARE), e le AZIONI POSSIBILI (COSA FARE). Nell’operare le varie scelte, sono state prese in considerazione tutte le RISORSE che la Piazza ha (risorse e valori identificati durante i primi due incontri), quindi BENI FISICI e TANGIBILI, IMMATERIALI, DIGITALI e FINANZIARI, e COMPETENZE. Viene così costruita una mappa che esplicita come le nostre azioni possano rispondere a dei bisogni condivisi, ridurre le difficoltà e porre le basi di un primo piano d’azione.

Di seguito le azioni concordate:

Per la comunicazione verso l’esterno, ottenere una maggiore partecipazione agli eventi e ridisegnare in positivo l’immagine della Piazza:

1) Creazione di un sito internet/blog di Piazza dei Colori,

2) Pagina Facebook della Piazza (sia per il blog che per la Pagina Facebook verrà concordato un piano editoriale),

3) Radio Piazza dei Colori (tramite la piattaforma della start-up bolognese Spreaker)piazzacolori4

Per la comunicazione interna e per risolvere la fragilità degli equilibri interni:

4) Creazione di una mailing list con tutti gli attori della Piazza

5) Creazione di un gruppo privato Facebook con i profili di tutti gli attori della Piazza

6) Creazione di un gruppo WhatsApp con tutti i numeri di telefono degli attori della Piazza

Per avviare i processi di normalizzazione dei richiedenti asilo (i migranti dell’Hub di via Mattei) e le attività di inclusione:

7) Progettualità condivisa per la partecipazione ai bandi di Cittadinanza Attiva

Per consolidare il gruppo di lavoro di Piazza dei Colori:

8) Coinvolgimento del gruppo nel progetto Culturability avviato dall’Associazione Angolo B

 

Per discutere di queste attività e per iniziare a pensare a una sorta di “manifesto di intenti” condiviso, prima del prossimo incontro di settembre, Annabella di Angolo B propone di indire e coordinare una riunione del gruppo entro la fine di luglio.