#2 – VALORI, BISOGNI, DIFFICOLTÀ: LE BASI PER COSTRUIRE UN PROGETTO DI COMUNITÀ IN PIAZZA DEI COLORI

#2 – VALORI, BISOGNI, DIFFICOLTÀ: LE BASI PER COSTRUIRE UN PROGETTO DI COMUNITÀ IN PIAZZA DEI COLORI

Al secondo incontro, martedì 28 giugno, sono presenti molti dei volti già incontrati il giorno prima (Qui il racconto della prima giornata), ma anche nuovi arrivi. Si comincia da loro, invitandoli a presentarsi. Si tratta di altri assegnatari degli spazi Incredibol, come la Cooperativa Cemi e Spazio Mattei Martelli, di una funzionaria dell’Ufficio Cultura del Quartiere San Donato – San Vitale, Raffaella Pirozzi, della Responsabile del Progetto Incredibol, Giorgia Boldrini e del prof. Christian Iaione, co-fondatore di LabGov.

Sono inoltre presenti come osservatrici due studentesse dell’Accademia di belle arti che, nell’ambito del premio Daolio II edizione con il progetto artistico “Vivavoce”,  vorrebbero proporre una performance in cui coinvolgere tutte le realtà di Piazza dei Colori, e una studentessa olandese interessata ai temi della governance collaborativa.

Step 1

Una volta concluso il giro di presentazioni, Paola invita un volontario tra i partecipanti al primo incontro ad illustrare il modello realizzato il giorno precedente con la tecnica LEGO® SERIOUS PLAY® che rappresentava l’idea condivisa di collaborazione che ciascun partecipante ha costruito partendo dai propri modelli individuali.

piazzadeicolori_lego1

Annabella (Angolo B) racconta che l’intenzione iniziale era di partire da una situazione di disagio per vedere poi come collaborando, si poteva arrivare all’optimum. Hanno poi deciso di non rappresentare un prima e un dopo perché non sempre la collaborazione porta esiti positivi. Sono stati così rappresentati gli attori, tutti diversi e con capacità complementari, e tanti strumenti a disposizione con un elemento centrale che è l’obiettivo comune visibile da ciascun punto della Piazza. Un fiore delicato posizionato nel mezzo rappresenta la fragilità degli equilibri che vanno maneggiati con cura. Una piattaforma vuota rappresenta quello che di nuovo può nascere, il futuro frutto di un clima collaborativo. 

Paola spiega che questa volta, a differenza del primo incontro, non saranno utilizzati i mattoncini LEGO per la facilitazione, perché questa metodologia prevede tempistiche molto lunghe e non vi è tempo a sufficienza. Il laboratorio verrà facilitato attraverso tecniche di co-design supportate da post-it e cartelloni.

 

Step 2


piazzadeicolori_competenzeIl primo esercizio si focalizza sulle
COMPETENZE dei partecipanti, dalle attività manuali e tecniche a quelle intellettuali, sia relative alle esperienze professionali, sia personali, nonché le competenze trasversali che possono essere messe a disposizione della comunità. Tali risorse, infatti, potrebbero andare a costituire parte del valore di scambio all’interno della Piazza.

Su ciascun post-it vine riportato un sapere da apporre sulla board e poi tutti i post vengono clusterizzati. La board si popola così di competenze che vanno dall’immateriale, come “tradurre significati” al materiale, come l’”inchiodare”.

Paola chiede al gruppo se a loro avviso manchino competenze che potrebbero essere utili. Qualcuno trova che sia assente la figura dell’organizzatore di eventi in grado di incanalare le energie presenti.

Paola riprende in mano la board che è stata generata nell’incontro precedente, nella quale abbiamo visualizzato una prima idea di CHI SIAMO in profondità come individui, quali sono le motivazioni che ci spingono a volerci mettere in gioco nei processi partecipativi, CHE COSA SAPPIAMO FARE e, soprattutto qual è l’IDEA CONDIVISA SULLA COLLABORAZIONE.

Step 3

Nell’esercizio successivo sono stati identificati gli asset che possono generare valore per la Piazza e che ciascuno può mettere a disposizione degli altri.
Questi asset sono stati suddivisi in BENI, SERVIZI, SPAZI e STRUMENTI.

Paola ha sottolineato che è importante fare riferimento non solo all’aspetto pratico, ma anche a quello emotivo personale, ragionando sia come singolo che come associazione. Tutto quello che viene riportato andrà a costituire il valore incrementale di Piazza dei Colori che è fatto, in primo luogo, di persone e delle loro competenze e poi di strumenti, beni, servizi e spazi.

I partecipanti sono sorpresi dalla ricchezza della Piazza, dai proiettori alle stampanti 3d, dagli strumenti musicali al babysitting: c’è materiale per soddisfare moltissime esigenze.

Step 4

Finora abbiamo visto cosa i singoli possono dare alla Piazza. Ma adesso è tempo di chiedere cosa la Piazza può dare ai singoli/singole realtà.

Paola chiede di scrivere su uno o più post it i BISOGNI degli attori della Piazza. Possono essere sia bisogni richiesti a gran voce, sia desiderabili, sia inaspettati.  Sulla base dei bisogni emersi si andrà a costruire una progettualità comune.

piazzadeicolori_canvasC’è chi vede nell’esigenza di normalizzazione, ovvero di integrazione, il bisogno più impellente, in un quartiere come questo ricchissimo di migranti; poi ci sono i problemi assicurativi, economici e la burocrazia, che limitano la libera organizzazione di eventi e iniziative, il coordinamento sociale e creativo della rete per metterne a frutto a pieno le potenzialità, la cura degli spazi comuni, la frequentazione della Piazza anche da altri quartieri (al momento è sconosciuta ai più), l’accesso da parte delle scuole vista l’idoneità degli spazi ad accogliere studenti (in ragione delle numerose attività presenti e il vasto spazio ciclo-pedonale), la riqualificazione creativa degli spazi verdi, una maggiore interlocuzione e conoscenza tra abitanti e associazioni insediate, una revisione degli spazi per rendere possibili attività di accoglienza dei piccolissimi (come un micro-nido all’interno della biblioteca Mattei-Martelli). Poi ancora beni che vengono richiesti quotidianamente, soprattutto dai bambini, con molta insistenza: una fontana, un bagno e un punto ristoro.

Tutti i bisogni sono stati clusterizzati e spostati sulla board che evidenzia le potenzialità della Piazza in termini VALORE che può generare (beni, servizi, spazi e strumenti), i BISOGNI dei partecipanti, e infine le DIFFICOLTÀ.

 

In chiusura Paola chiede di segnalare le DIFFICOLTÀ, ovvero gli ostacoli che impediscono di soddisfare i bisogni nonostante il valore che il gruppo è in grado di generare.

Mentre qualcuno ritiene che una delle difficoltà risieda nel fatto che le “serrande” e le case siano due mondi separati, altri sostengono il contrario: dipende infatti dal tipo di attività, quelle rivolte alle famiglie hanno maggiori rapporti con gli abitanti e inferiori con le altre associazioni.piazzadeicolori_mappa

Altri mettono in evidenza l’inadeguatezza degli spazi assegnati al tipo di attività svolta da cui deriva la continua migrazione in altri locali lasciando chiusa spesso la sede principale (tale situazione è fonte di malintesi perché si crea una sensazione di assenza).

Poi, la criminalità, l’immagine negativa di Piazza dei Colori verso l’esterno, il difficile orientamento nella zona che potrebbe essere risolto da una cartellonistica creativa, la chiusura, sia fisica (ci sono poche persone alle manifestazioni) che mentale (le associazioni sono chiuse in loro stesse per paura di essere scavalcate). Emergono già alcune soluzioni a riguardo:  per disincentivare atteggiamenti di chiusura è bene evitare sovrapposizioni tra le attività proposte privilegiando il dialogo prima dell’insediamento.

Paola invita i partecipanti a non focalizzarsi ora sulle soluzioni, ma  a mantenere l’attenzione sugli aspetti problematici.

Si riparte dalle differenze culturali tra italiani e il resto della popolazione e dalla paura di essere fraintesi dovuta alla mancata conoscenza di modalità comunicative che finiscono per limitare le iniziative; poca conoscenza reciproca.

Step 6

Prima di salutarsi Paola invita i partecipanti ad osservare la Mappa delle potenzialità della Piazza in cui via via sono stati mappati i VALORI del gruppo, i loro BISOGNI e gli OSTACOLI al loro soddisfacimento.

Il prossimo appuntamento è fissato per l’11 luglio 2016; si partirà dalla Mappa delle potenzialità, una volta condivise le priorità si metterà in piedi un progetto attorno al quale costruire il valore incrementale di Piazza dei Colori.